L’importanza di controllare e monitorare la pressione sanguigna

Pressione sanguigna e malattie renali

L'ipertensione, tecnicamente nota come ipertensione arteriosa, è il fattore di rischio più significativo per molte malattie cardiovascolari come l'ictus o l'infarto che sono la principale causa di morte nei pazienti affetti da malattie renali. Le persone che soffrono di ipertensione arteriosa spesso non avvertono alcun sintomo per molto tempo, tanto che questa patologia è nota anche come "killer silenzioso". Per questo motivo la prevenzione è già di per sé molto utile, in quanto un approccio preventivo non va solo a proteggere i reni, ma previene anche tutti gli altri effetti negativi che l'ipertensione produce sull'organismo.

Autrice: Viktoria Leitz

 

L’ipertensione arteriosa è considerata una delle principali cause di malattia renale. Se i vasi sono costantemente sottoposti a una pressione eccessiva, tutti gli organi ne risentono. A livello renale, in particolare, si crea un vero e proprio circolo vizioso: danneggiando i reni e modificando i vasi sanguigni che li attraversano, l’ipertensione determina un’alterazione dell’equilibrio ormonale e dei liquidi. L’organismo secerne un maggior numero di ormoni che aumentano la pressione e restringono i vasi sanguigni e, contemporaneamente, l’eccesso di liquidi determina un incremento di pressione che provoca ulteriori danni ai reni e ad altri organi. Regolare correttamente la pressione sanguigna mantenendola sotto controllo è quindi essenziale per la protezione dei reni.

 

Come si misura la pressione sanguigna?

Il cuore è un organo pulsante che batte e si riempie. Per determinare la pressione sanguigna si utilizzano due valori: 

 

  1. La sistole è la fase di contrazione delle cavità cardiache, cioè il momento in cui il cuore si comprime per pompare il sangue nel corpo. La pressione sistolica valuta quindi la pressione massima generata dal ventricolo sinistro del cuore quando si contrae.
  2. La diastole è la fase di rilassamento e riempimento delle cavità cardiache. Di conseguenza, la pressione diastolica misura la pressione residua nella fase di rilassamento del cuore.

 

Le unità di misura sono i millimetri di mercurio (mmHg). 1 mmHg corrisponde a circa 0,00133 bar o 133 Pascal. 

 

Importante per la valutazione della pressione sanguigna è anche la differenza tra sistole e diastole: la pressione di pulsazione che rappresenta un indice della salute dei vasi. Una pressione di pulsazione elevata indica una certa rigidità dei vasi sanguigni. Questa differenza spesso aumenta con l’età.  

 

Misurazione della pressione sanguigna sulla parte superiore del braccio

Nella maggior parte dei casi si interrompe brevemente il flusso sanguigno nell’arteria brachiale gonfiando il bracciale dello sfigmomanometro sul paziente a riposo. In seguito si rilascia lentamente l’aria e non appena la pressione del bracciale scende al di sotto della pressione sistolica lo stetoscopio posizionato nell’incavo del gomito inizia a registrare un rumore di battito. Quando il rumore cessa, significa che la pressione del bracciale è scesa al di sotto del valore diastolico e i vasi sono di nuovo completamente aperti. 

 

Quali valori sono normali?

La pressione sanguigna ottimale è < 120 mmHg / < 80 mmHg. Sono considerati ancora nella norma valori della pressione sanguigna fino a 140 mmHg / 90 mmHg (misurati nello studio medico). La pressione sanguigna misurata a domicilio deve essere <135 mmHg / 85 mmHg. Il punto critico che determina la diagnosi di ipertensione è 140 mmHg / 90 mmHg misurata nello studio medico. A partire da questo valore, può essere utile intraprendere una terapia farmacologica. In determinate circostanze, nei pazienti più giovani, l’obiettivo terapeutico dovrebbe essere inferiore, ossia < 130 mmHg / 80 mmHg. Con valori inferiori a 100 mmHg / 60 mmHg, si parla invece di ipotensione, ovvero pressione sanguigna troppo bassa. 

 

Misuratori di pressione per l’automisurazione

In particolare per le persone che soffrono di ipertensione e per chi è affetto da malattie renali è utile acquistare un misuratore di pressione. Il Dottor Roman Brenner consiglia di effettuare la misurazione della pressione ogni tre mesi, per una settimana continuativa, due volte al mattino e due volte alla sera. Dai 28 risultati è possibile determinare un valore medio significativo per il controllo. 

 

Il dispositivo giusto

Gli smartwatch e i misuratori di pressione senza bracciale non sono sufficientemente precisi per monitorare in modo affidabile la pressione sanguigna. Neanche i misuratori di pressione da polso sono la soluzione ideale, in quanto forniscono letture della pressione sanguigna di scarsa qualità. I dispositivi più adatti sono le apparecchiature omologate che dispongono di bracciali per la parte superiore del braccio, già testate e raccomandate dalle società mediche. È importante prestare attenzione alle corrette dimensioni del bracciale che deve essere scelto in base alla circonferenza della parte superiore del braccio.

 

Quando andare dal medico

La misurazione ogni tre mesi è sufficiente per pazienti in fase stabile e il risultato elevato di una singola misurazione non è un segnale di allarme. Tuttavia, se il valore medio del periodo di misurazione è superiore al valore concordato con il medico, quest’ultimo deve essere consultato nuovamente per verificare se, ad esempio, è necessario modificare la terapia farmacologica. Un’altra indicazione per una visita dal medico è la comparsa di disturbi o effetti collaterali in seguito all’assunzione dei farmaci prescritti.

L'esperto

Brenner_Roman

Dr. Dr. med.

Roman Brenner

Medico senior Clinica di Cardiologia Ospedale Cantonale di San Gallo

Medico senior Clinica di Cardiologia Ospedale Cantonale di San Gallo

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