Come sono collegati diabete, reni e cuore

Una relazione a tre con conseguenze di vasta portata

Il diabete è una delle malattie croniche più comuni al mondo e può avere effetti di vasta portata su tutto il corpo. Reni e cuore sono particolarmente colpiti da livelli di zucchero nel sangue permanentemente elevati. Dr. med. Stefan Fischli e il dottor Matthias Bossard spiegano la complessa relazione tra diabete, malattie cardiovascolari e danni renali.

Autrice: Nina Labhart

Secondo diabetesvizzera, circa 475’000 persone in Svizzera soffrono di diabete di tipo 2. Tuttavia, molti pazienti non sanno di essere affetti da questa patologia, poiché nelle fasi iniziali il diabete di tipo 2 causa pochissimi sintomi: l’iperglicemia non provoca dolore, mentre segnali come sete intensa, minzione frequente, affaticamento e difficoltà di concentrazione sono aspecifici e spesso trascurati. Per questo motivo, molti casi di diabete di tipo 2 rimangono a lungo non diagnosticati e vengono scoperti solo quando i reni e il sistema cardiovascolare hanno già subito danni.

L’influenza del diabete su reni e cuore – e viceversa

Di per sé, il diabete e le disfunzioni renali o cardiache rappresentano già un rischio significativo per la salute. In effetti queste malattie si manifestano spessissimo insieme: “Un metabolismo degli zuccheri alterato favorisce, ad esempio, la calcificazione dei vasi sanguigni, la cosiddetta arteriosclerosi. Nel corso degli anni si verifica un cambiamento nelle arterie. Le loro pareti interne si ispessiscono e i depositi, chiamati anche placche, possono ostruire il flusso sanguigno. A seconda di dove si trovano le arterie colpite nel corpo, altri organi possono essere influenzati da queste alterazioni del flusso sanguigno. Fra le possibili conseguenze vi possono essere, ad esempio, un ictus, una malattia coronarica o un infarto”, elenca il cardiologo Dr. Bossard.

Il diabete danneggia inoltre i vasi sanguigni nei glomeruli renali, la parte dei reni responsabile della filtrazione del sangue dalle tossine e dagli scarti. Con il tempo, queste unità di filtraggio diventano più permeabili, compromettendo la capacità renale di depurare adeguatamente il sangue.

Allo stesso tempo, una funzione renale compromessa ha effetti anche sul metabolismo e può peggiorare il diabete. “I reni malati aumentano notevolmente anche il rischio di incidenti cardiovascolari, come ipertensione, infarto, aritmia o ictus”, spiega il Dr. Fischli. 

“Una ridotta funzione cardiaca, d’altra parte, influisce negativamente sui reni e sul diabete. Le tre malattie si rafforzano quindi a vicenda”, aggiunge il Dr. Bossard. Questa relazione a tre tra diabete, reni e cuore viene posta sempre più al centro del trattamento. “Non consideriamo più le malattie come fenomeni, ma ci concentriamo sul quadro generale. Nefrologi e cardiologi, ovvero i professionisti della medicina renale e cardiaca, lavorano più a stretto contatto per trovare la terapia giusta”, spiega il diabetologo Dr. Fischli.

Sintomi poco evidenti

Non è solo il diabete di tipo 2 a essere caratterizzato da sintomi aspecifici. Anche una malattia renale o un’insufficienza cardiaca raramente causano disagi nella fase iniziale. Pertanto, anche queste malattie sono spesso poco diagnosticate. Possibili segnali di allarme sono, ad esempio, gambe gonfie, stanchezza o un calo delle prestazioni.

Una diagnosi precoce di insufficienza renale o cardiaca può però essere cruciale se si vogliono prevenire gravi conseguenze. Sebbene l’insufficienza cardiaca o renale cronica non sia curabile, la sua progressione può essere rallentata o addirittura fermata attraverso trattamenti farmacologici mirati.

 

Test fondamentali per una diagnosi precoce

L’esame delle urine e quello del sangue sono particolarmente consigliati per poter diagnosticare precocemente una malattia renale. “L’urina viene analizzata per rilevare la presenza di albumina, una proteina. Un aumento dell’escrezione di albumina indica che la capacità di filtraggio dei reni è compromessa”, spiega il Dr. Fischli. “L’esame del campione di sangue indica quanto è alta la concentrazione di creatinina. Un valore elevato significa che i reni non sono più in grado di svolgere correttamente il loro lavoro”, afferma l’esperto. Sulla base dei due risultati, la funzione renale può essere associata a diversi stadi. In caso di test anomali o di danno renale avanzato, il paziente può essere indirizzato a un nefrologo. “I diabetici dovrebbero sottoporsi a questi esami almeno una volta all’anno dal medico di famiglia, affinché un’alterazione della funzione renale possa essere rilevata il più presto possibile e trattata rapidamente”, consiglia il diabetologo.

Un esame del sangue è utile anche per chiarire l’eventuale presenza di un’insufficienza cardiaca. “Il cosiddetto test NT-proBNP può essere effettuato presso il medico di famiglia insieme ad altri esami di routine, senza alcun costo aggiuntivo per i pazienti. Maggiore è il valore di BNP nel sangue, maggiore è la probabilità di insufficienza cardiaca”, afferma il Dr. Bossard.

Nuovi farmaci per diabete, reni e cuore

Per migliorare lo stato di salute e la qualità della vita delle persone affette è necessario intervenire su tutti e tre i sistemi di organi”, spiega il Dr. Bossard. 

Un elemento essenziale della terapia per il diabete di tipo 2 è la riduzione del peso, oggi spesso supportata dall’uso di agonisti del recettore GLP-1. Questi principi attivi sono utilizzati con successo da oltre un decennio e recentemente hanno acquisito notorietà come cosiddette iniezioni dimagranti. Tuttavia, il Dr. Fischli è critico nei confronti di questa denominazione: “Dal termine sembra che si tratti solo di un fatto estetico. In realtà, questi farmaci non solo riducono il peso corporeo e la glicemia, ma riducono anche il rischio di malattie cardiovascolari. Sono estremamente efficaci e ben tollerati”.

Per abbassare i livelli di zucchero nel sangue, vengono spesso utilizzati anche gli inibitori SGLT2. Gli studi hanno dimostrato che questi farmaci, originariamente sviluppati per il trattamento del diabete, hanno anche effetti protettivi sui reni e sul sistema cardiovascolare, riducendo il numero di ricoveri dovuti a un peggioramento acuto delle condizioni di salute”, afferma il Dr. Fischli. Alcuni inibitori SGLT2 vengono ora prescritti anche a persone che non soffrono di diabete, ma che hanno, ad esempio, un’insufficienza cardiaca o un disturbo della funzione renale.

Le persone affette da diabete, insufficienza renale o cardiaca possono fare molto per migliorare la gestione della glicemia e proteggere i reni e il cuore: sono altamente raccomandati esercizio fisico sufficiente, una dieta sana, la riduzione di qualsiasi sovrappeso e smettere di fumare. “Sappiamo che non è facile cambiare lo stile di vita. Specialisti di diverse discipline possono offrire supporto per adottare un’alimentazione più sana o integrare più movimento nella vita quotidiana”, afferma il Dr. Fischli.

Ulteriori informazioni sono disponibili sui siti web di diabetesvizzera, della Fondazione svizzera di cardiologia o della Fondazione svizzera del rene.

Die Experten

Dr. med. Stefan Fischli

Dr. med.

Stefan Fischli

Primario di endocrinologia e diabetologia Ospedale cantonale di Lucerna

Primario di endocrinologia e diabetologia Ospedale cantonale di Lucerna

PD Dr. med. Matthias Bossard

PD Dr. med.

Matthias Bossard

Cardiologo, Medico dirigente Ospedale cantonale di Lucerna

Cardiologo, Medico dirigente Ospedale cantonale di Lucerna

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